Asprilla: "Cuadrado può diventare il miglior dribblatore del mondo: è...
Close menu
Chiudi
Logo gdm
Logo gdm
logo
Ciao! Disabilita l'adblock per poter navigare correttamente e seguire tutte le novità di Gianluca Di Marzio
logo
Chiudi

Data: 22/10/2016 -

Asprilla: "Cuadrado può diventare il miglior dribblatore del mondo: è al livello di Robben. Higuain? Meglio Bacca"

profile picture
profile picture

Cosa hanno in comune Faustino Asprilla, Juan Cuadrado e Carlos Bacca? Oltre alla nazionalità l'ex attaccante del Parma ha trovato altri punti in comune, ma non ama definire lo juventino e il milanista suoi eredi.

"Spero rimangano nella storia come feci io nel 1993" - si legge nelle pagine di Tuttosport - "Bacca e Cuadrado non sono i miei eredi semplicemente perché i paragoni non mi sono mai piaciuti. Sono due grandi giocatori, colombiani come me: io faccio il tifoso per loro. A Carlos mi accomunanoi gol, aJuan la velocità. Però il miglior Asprilla l’avrebbe battuto sulle distanze lunghe, ma Cuadrado è più rapido sul corto". Pronostico di Milan-Juventus? "I bianconeri sono favoriti, ma se dovessi abbozzare un pronostico direi: 3-2 pera squadra di Montella. Segneranno entrambi. Carlos è al livello di Higuain, anzi per certi versi lo considero più forte. Non lo dico perché siamo connazionali, ma solo perché Higuain, grandissimo bomber, può contare su uno squadrone alle sue spalle. Bacca, invece, è il terminale di una squadra più normale. Parliamo di due grandissimi attaccanti".

Pregi e difetti di Bacca e Higuain: "Per Carlos il posizionamento, il fiuto: capisce sempre in anticipo dove arriverà la palla giusta per colpire. Di Gonzalo mi impressiona la forza che ha nelle gambe. Quando si gira e va al tiro è straordinario. Nella Juventus i campioni sono molti, ma il mio preferito è Dybala: lo vedo saltare come birilli difensori molto più prestanti fisicamente di lui e ogni volta mi chiedo come faccia". Cuadrado? In Colombia in pochi ci credevano: "Juan è il miglior dribblatore d’Italia e può diventare il top a livello mondiale. Non sapete quanto mi renda felice la sua crescita: anni fa, in Colombia, c’era qualcuno che sosteneva che non avrebbe mai potuto giocare a calcio ad alto livello. Perché? Era un bimbo magrissimo. La storia di Juan la conosco bene perché è stato allenato anche da un mio amico che, come me, invece non ha mai avuto dubbi. Con quella velocità e quella fantasia era impossibile che non sfondasse".

Raggiungerà i livelli di Robben? "Lo è già ora, ma Juan ha ampi margini di miglioramento. Se impara a sacrificarsi ancora di più e ad essere più concreto in zona gol diventerà un giocatore pazzesco. Ma il mio consiglio è pure quello di non rinunciare mai al suo calcio fatto di istinto e fantasia. Se giocasse con continuità e non solo 20 minuti, potrebbe diventare un esterno da 15 reti a stagione. Avete presente il gol fantastico che si è inventato a Lione...".Buffon? Asprilla lo conosce da quando era ragazzino: "Gigi è unico. Io l’ho visto crescere, a Parma. Ammirarlo ancora in campo a questi livelli mi inorgoglisce, un po’ come fosse mio figlio. Criticarlo è davvero da pazzi. Mi tornano in mente i ricordi di un bambino speciale. Quando Buffon era ancora un ragazzino delle giovanili, spesso Scala lo chiamava con noi per le partitelle. Gigi, come tutti i giovani, si cambiava in un altro spogliatoio. Prima di ogni allenamento, però, veniva di nascosto in quello di noi grandi: 'Oggi non segnate nemmeno un gol', ripeteva a me e Zola. Ecco, qualche gol lo segnavamo, però effettivamente Buffon parava di tutto. Adesso sembra normale, ma dovete pensare che lui all’epoca era un ragazzino. Aveva una personalità incredibile per la sua età".

Asprilla è un pozzo di aneddoti: "Una serata alla vigilia di una partita importantissima per noi, con qualche compagno ballammo per tutta la notte in una stanza assieme a una ragazza dell’albergo e ad alcune sue amiche. Andammo a letto tardissimo e il giorno dopo perdemmo contro il Napoli. Tornassi indietro, una leggerezza del genere non la commetterei più: con quella serata ci siamo giocati il campionato. Penso che Scala non sia mai venuto a saperlo prima d’ora. In futuro mi piacerebbe vedere mio cugino in gialloblù: ha 17 anni, gioca nell’America di Calì ed è seguito da tante squadre".

Prima di chiudere l'intervista Tino dà un consigliol suo connazionale James Rodriguez: "Non conosco la sua situazione attuale. Ma in generale dico che se uno gioca poco e trova un allenatore in Italia che lo vuole fortemente è giusto cambiare. Lo vedrei bene nella Roma".



Newsletter

Collegati alla nostra newsletter per ricevere sempre tutte le ultime novità!