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Data: 01/12/2017 -

Appena arrivato, subito decisivo. Ammari: "Non ho nemmeno avuto il tempo di portare in casa la Play! Che onore giocare con Gila"

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Quando l’ultimo acquisto, quello arrivato magari senza troppi proclami, si rivela l’arma in più. Di esempi nella storia del calcio se ne potrebbero fare mille. Questa volta però è toccato allo Spezia con… Najib Ammari! E pensare che il trequartista algerino classe ’92 è arrivato a La Spezia appena un mese fa, ad inizio novembre. Da svincolato. Tanto che “devo ancora imparare diversi aspetti di questa realtà. Approfondire le mie conosceze. Pensate che addirittura non ho ancora portato in casa la Playstation…, ha dichiarato in esclusiva per GianlucaDiMarzio.com.


E infatti ha preferito far parlare prima il campo. Che impatto: tre presenze, tutte da subentrato, condite già da 2 gol e 2 assist in 68’ circa giocati. Media di una rete ogni 34’, nessuno come lui in Serie B. L’ultima proprio nello scorso turno contro il Pescara, nella vittoria dei suoi dopo 4 pareggi consecutivi. Mi sto trovando alla grande qui, mi hanno accolto tutti davvero benissimo. C’è un gruppo di ragazzi davvero eccezionale. La vittoria col Pescara è stata fondamentale per farci un attimo riprendere fiato e andare a quota 20 a +3 dalla zona playout. La classifica della Serie B è talmente corta che non ci si può permettere cali di concentrazione”.


Ammari pensa solo al campo. La mia giornata tipo è: casa – allenamento – casa. Non ho ancora avuto tempo di poter visitare la città e le bellezze nei dintorni come le 5 Terre. Ma appena potrò, lo farò sicuramente. Vivo da solo e cerco di concentrarmi solo sul calcio, riposandomi nel miglior modo possibile trascorrendo la maggior parte del mio tempo libero in casa. Logico, ogni tanto facciamo cene di squadre ma solitamente non esco molto”. Full immersion nella causa delle aquile. Percepibile dal tono di voce: “Sono davvero stremato! Sono appena tornato da allenamento e mi sto preparando per la trasferta di Cremona. Non ho altro in mente”. Accantonate per un attimo anche le proprie passioni. Della Playstation abbiamo già detto, ma non è la sola: “Ultimamente mi sono dedicato poco anche alla cucina. Mi piace cucinare soprattutto piatti italiani ma per adesso ho accantonato anche i fornelli”. Niente grilli per la testa.


Dedizione totale, fin da quando era senza squadra: “Mi allenavo 2 volte al giorno in un centro specializzato con un preparatore personale così da farmi trovare pronto”. Per lui cresciuto nel Marsiglia di Lucho Gonzalez e Gignac, la priorità è sempre stata tornare a vestire gli scarpini prima possibile scegliendo l’avventura giusta dopo un’estate da svincolato. “Ho colto al volo questa occasione dello Spezia perché sento che è la piazza giusta per me dove poter crescere. Sì, il mio obiettivo è quello di crescere partita dopo partita insieme alla squadra, senza star a guardare troppo in là. Faremo i conti a fine campionato, com’è giusto che sia. Mi avevano cercato anche altre squadre, in particolar modo dalla Grecia (PAOK su tutte, ndr), ma non ho mai avuto dubbi riguardo al fatto che in Italia avrei potuto continuare al meglio il mio percorso”.


E poi, diciamoci la verità, la possibilità di condividere lo spogliatoio con un campione del mondo come Gila non capita certo tutti i giorni: “Gilardino si è dimostrato fin da subito davvero eccezionale. Un grande uomo oltre ad un gran calciatore. Poi, io non sono nessuno per parlare di lui come giocatore visto quanto ha dimostrato in carriera. Però ammetto che è impressionante come si è calato in una realtà come la Serie B, a lui sconosciuta fino a poco tempo fa”. Tempo di approfondire la conoscenza e di sciogliere il ghiaccio, poi magari ad Ammari scapperà anche qualche domandina su quel grande Milan in cui giocò Gila, vista la passione rossonera dell’algerino. “Sì, ma ora sto seguendo molto meno la Serie A. Penso solo a far bene con lo Spezia!”. Ci sta riuscendo alla grande: parlano i risultati. Con l’allenatore Gallo che si coccola l’ultimo ultimo acquisto in ordine cronologico, quel Najib Ammari capace di scalare tutte le gerarchie in nemmeno un mese.



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