Al comando del girone B di Serie C - Il Padova di Bisoli
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Data: 25/12/2017 -

Al comando del girone B di Serie C - Il Padova di Bisoli

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Al comando del girone A di Serie C - Il Padova di Bisoli

Primissimo Padova. Il primo dell’era Bonetto presidente. Il primo con Bisoli allenatore. Il più forte del girone B di Serie C e lo dicono i... punti in classifica: 37 a più 7 sul Renate secondo, con 25 gol fatti e appena 15 subiti, ossia quella che ha subito meno gol delle tre capoliste dell’ex Lega Pro. Chiamasi solidità. È il Padova firmato B&B (Bonetto+Bisoli) ovvero una macchina quasi perfetta che punta alla promozione in B.

1 - Sistema di gioco e punti di forza

Di sistema di gioco ce n’è uno solo: 4-3-1-2. È la certezza di Bisoli che può cambiare qualche interprete ma sicuramente non il modulo, suo marchio quasi dall’inizio. L’unica eccezione è stata la prima di campionato (usato il 3-5-2) quando non c’erano ancora Pinzi e Belingheri.

2 - Momento chiave

Sicuramente l’ultima partita prima di Natale, ovvero lo scontro diretto con il Renate secondo. Vinto. Scarica di consapevolezza. Qualcuno, come l’esperto difensore Trevor Trevisan, l’aveva definita alla vigilia, senza troppi giri di parole, come “la partita dell’anno”. E forse non aveva esattamente tutti i torti. Il Padova arrivava da due punti in tre partite con zero gol fatti tra Fermana, Reggiana e Gubbio: il risultato (2-1) ma soprattutto la prestazione contro il Renate, ha ridato linfa vincente alla squadra di Bisoli che adesso non vuole più fermarsi. Una partita importante (vinta) per un’esultanza altrettanto da ricordare: nel post partita, allenatore e giocatori si sono uniti ai tifosi biancoscudati in un brindisi natalizio piuttosto... ‘alla veneta’. Cin cin: se non era birra sarà stato spritz.

3 - Il bomber

Padova: una cooperativa del gol. Il bomber non ha il 9 sulle spalle - perché il giovane talento Chinellato ha segnato solo un gol ma soprattutto non sta rendendo al top, tanto che a gennaio potrebbe anche cambiare squadra - e non è per forza attaccante, perché la squadra di Bisoli segna in ogni modo e con qualsiasi giocatore: di testa, da corner, con i difensori Cappelletti e Trevisan (un gol ciascuno) poi con gli inserimenti degli esterni come Contessa (2) e Madonna (1) e grazie ai guizzi dei centrocampisti (7 gol tra Belingheri, Candido, Pulzetti e Tabanelli). Due centri anche per il giovane ‘98 Cisco, sul campo dell’Albinoleffe. Davanti, 3 gol per Guidone che ha segnato anche contro il Renate, e ben 7 per il capocannoniere della squadra Capello che sta ritrovando forma e continuità. L’ex Cagliari, cresciuto nelle giovanili dell’Inter, punta dritto alla doppia cifra anche se l’obiettivo è uno solo: la promozione in B. Il focus ideale per un Padova più che mai... cooperativa del gol.

4 - Possibili rinforzi

Innanzitutto Simone Salviato, esterno destro in arrivo dalla Cremonese che sostituirà l’infortunato (rottura del legamenti) Nicola Madonna. Tutto fatto tra le parti, per il giocatore è pronto un contratto da un anno e mezzo. Altri rinforzi? Possibile, soprattutto in attacco dove Chinellato sembra essere sul piede di partenza: piace Gonzalez dell’Alessandria, un attaccante da Serie B, ma i costi dell’eventuale operazione sono troppo elevati nonostante gli ottimi rapporti tra presidenti. Gli occhi del Sassuolo sul talento Cisco, che tanto bene sta facendo alla sua prima stagione in Prima squadra: nei prossimi giorni ci sarà un incontro decisivo in cui il ragazzo verrà bloccato per il futuro. Nell’operazione Cisco (che verrà acquistato per poi essere lasciato in prestito al Padova), probabile vengano inseriti anche altri giocatori, Ravanelli su tutti. Fronte rinnovi: Bindi e Mandorlini i prossimi al prolungamento annuale.

5 - Curiosità

Bisognerebbe raccontare del figlio d’arte che c’è in rosa, Matteo Mandorlini, figlio di Andrea, ex allenatore di Verona e Genoa. Sarebbe interessante spiegare la trattativa che portò Giampiero Pinzi al Padova, in estate: firmò a meno 15 minuti dal gong. Ma vogliamo mettere l’accento sul quanto i tifosi (e la piazza) del Padova si siano innamorati di Bisoli: tanto! Così tanto da dedicargli un coro tutto per lui: “Bisoli, Bisoli, Bisoli”. Semplice ma efficace, quasi storico perché generalmente i tifosi biancoscudati guardano al collettivo. Ma è giusto capire il perché di questo amore, anche se basterebbe assistere a un suo allenamento per rendersene conto: carica, energia positiva, urla (con il vicinato che sente, persino con le finestre chiuse!!) tutto per il bene della maglia. E non è poi tanto strano se Contessa ammette: “Il ritiro dopo le festività? Con Bisoli siamo continuamente in ritiro!”. L’allenatore non molla un centimetro e ringrazia chi lo sostiene: "Essere acclamato dal pubblico, per me, vale più di qualsiasi contratto milionario”. Pillole di Padova. Tra queste anche un ds competente come Zamuner, che in poco meno di tre anni è passato dal fare l’agente Fifa a essere un direttore sportivo di personalità e dal grande futuro, ideatore delle fondamenta del Pordenone e creatore dell’attuale rosa del Padova. O meglio: Primissimo Padova.



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